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Intervistiamo: Asia Ghergo

  • Silvia Canaletti
  • 10 mar 2017
  • Tempo di lettura: 3 min

Ho scelto di iniziare, per la rubrica delle interviste, con una ragazza che frequenta il Liceo Classico nel mio stesso istituto e che, da sei mesi a questa parte, è sulla bocca di tutti, essendosi rivelata nella scena indie musicale: sto parlando di Asia Ghergo.

“Domanda tecnica: perché con una voce come la tua hai scelto il genere indie? Hai una voce profonda e adatta a molti altri generi, e non è una caratteristica comune in una ragazza, allora perché hai scelto la musica indie?”

"Tutto è iniziato quest’estate quando ho postato per la prima volta una cover di Calcutta…in quel periodo ascoltavo solo musica indie. Avevo abbandonato ogni altro genere, ero praticamente in fissa con l’indie, e mi sono fatta anche parecchi concerti di artisti indie. Postavo queste canzoni sui gruppi e piacevano, erano apprezzate, allora ho proseguito, anche se il mio background musicale non è indie, tutt’altro, è di base rock! Adesso io sono etichettata come “quella che fa cover indie” ma io non sono solo questo, vorrei sperimentare anche altri generi, ho semplicemente un po’ paura a farlo a volte perché non so se al mio ‘pubblico’ possa piacere questo mio cambiamento, ma vorrei provare loro che Asia Ghergo è molto di più di questo.”

“Ti senti capace, e soprattutto vuoi iniziare un percorso musicale vero e proprio, che va oltre il semplice ‘fare cover’? In sostanza, è di musica che vuoi vivere? Vuoi fare questo come mestiere?”

“Si, io ho iniziato queste cover per far vedere alle persone quale fosse la mia passione: suonare la chitarra e cantare. Ho visto che andava bene, che piacevo, allora ho iniziato a farlo sempre di più, perché vorrei costruirmi una base per quello che potrà essere un futuro da musicista. Le cover servono per arrivare a più persone possibile, cosicché semmai farò una canzone mia, quelle stesse persone a cui è piaciuta la cover la ascolteranno, e magari piacerà pure. Se penso al mio futuro, non riesco a immaginarmi in un altro settore che non sia legato alla musica, o allo spettacolo…cerco università inutilmente, perché quello che mi piace più di tutto è la musica, e non riesco ad abbandonarla. È anche un ambiente non molto favorevole, anzi il campo della musica forse è uno dei meno consigliabili per certi aspetti, ma se le cose dovessero continuare ad andare bene come adesso, magari il mio sogno si realizzerà. Sto lavorando ad un E.P., che credo uscirà per quest’estate, e forse riesco anche a far uscire un singolo per marzo/aprile.”

“Come mai così poche cover in inglese se vuoi farti conoscere il più possibile? Come mai ti concentri sulla musica italiana?”

“Ho un buon rapporto con la musica inglese, ma da quest’estate mi piace molto di più ascoltare l’italiano, per poter capire il senso delle parole e reinterpretarle a modo mio: l’indie mi permette di fare questo, di dare una mia sfumatura alle canzoni che ascolto. Cover in inglese potrei farne, si, per cambiare aria…in realtà a me non interessa raggiungere persone all’estero, ma voglio arrivare a chi ascolta la stessa musica che ascolto io, per poter creare un vero legame tra me e il mio pubblico. Insomma, pochi ma buoni diciamo.”

“Una tua opinione su talent e tv shows: li consigli ad un giovane che vuole farsi conoscere? Tu in primis, parteciperesti mai? Ed infine ti chiedo: qual è il consiglio che vuoi dare a un ragazzo/ ragazza che vuole vivere di musica, nel 2017?”

“I talent show mi piacciono solo per il lato televisivo: mi piace l’intrattenimento, ma non penso ci sia molto di vero in questi programmi. È tutta scena, non consiglierei mai ad un ragazzo della mia età di andare ad un talent, facendosi mille illusioni. A fare un provino ci andrei, si, per farmi vedere in televisione ed avere ancor più visibilità, così da accrescere il mio pubblico che mi ascolterà quando uscirà qualcosa di mio. Per quanto riguarda la passione, io mi auguro veramente che tutti ce l’abbiano, perché è importantissima, soprattutto in quest’età. Ad un ragazzo della mia età dico: prendi in mano la chitarra, suona, fai vedere agli altri quello che sai fare, condividilo con gli altri. Devi avere un obbiettivo e cercare di conseguirlo. L’Italia ha bisogno di arte, di musica, di spettacolo, sono i settori che vanno coltivati! La musica va coltivata, al diavolo chi dice che non è così. La musica è dappertutto, così come l’arte, e dico a chi vuole diventare artista o musicista di farlo, perché altrimenti rischia di avere davvero un gran bel rimpianto.”

 
 
 

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