Un "classico" spettacolo di Natale (battuta molto triste...A.A.A. cercasi titolo decente)
- Andrea Marcucci
- 10 mar 2017
- Tempo di lettura: 2 min
Ormai sempre più spesso, durante il periodo invernale, si tende ad andare in vacanza in luoghi caldi, soleggiati... da veri amanti del mare. Quale luogo potrebbe soddisfare a pieno le nostre esigenze se non il caro, amato e celeberrimo Inferno Dantesco? Anche a tal proposito, il liceo classico (per scelta del 5°B) si è ritrovato ad organizzare uno spettacolo che aveva come tema: dolori, morti e sofferenze. Vi chiederete, indubbiamente, quale spettacolo possa contenere più spirito natalizio di questo? Nessuno.
Certo va ricordato che un ingresso libero e una buona propaganda hanno permesso di donare 2.612 € all'associazione IoNonCrollo di Camerino. Denaro dato dagli spettatori che quella sera del 14 dicembre gremivano l'ampia sala del Rossini.

Ogni classe ha rappresentato un girone infernale scegliendo fra le più disparate possibilità: dalle Malebolge ed i simpatici fraudolenti che le caratterizzano, ai golosi; dai poco amichevoli "Violenti" agli sfortunati, ma sempre vitali, "Suicidi". Uno spettacolo che avrebbe richiesto molti più attori "zelanti", più coerenza fra un girone e l'altro e che è stato composto da un numero di attori in scena che incute timore (si parla, infatti, di 207 recitanti fra attori, danzatori e cantanti); ma che, grazie alla passione dei partecipanti e alle prove dagli orari improponibili, (e, perchè no, anche dalla disorganizzazione dei nostri validi Rappresentanti d'Istituto), possiamo sentirci liberi di definire un grande successo che ha fatto ridere ma anche riflettere gli spettatori e che verrà ricordato con orgoglio da coloro i quali lo hanno ideato, e anche un po' da chi lo ha recitato.

Ovviamente le tematiche affrontate nel corso della messa in scena sono molte e varie. L'umanità necessaria per perdonare i dannati che, in fondo, non sono altro che una visione distorta di noi stessi: è la pietra d'angolo dello spettacolo che ha immerso lo spettatore in un mondo diverso, nuovo. E forse, uscendo dal teatro quella sera, abbiamo capito che è impossibile riuscire a vedere le stelle, quando, le stelle, le troviamo in mezzo a noi.
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